sabato 18 ottobre 2008

Il Biscotto dell'infanzia

"Quando avevo quattro anni, mia madre mi portava un biscotto tutte le volte che tornava a casa dal mercato. Io andavo a mettermi sul praticello davanti casa, e me lo mangiavo con calma; per finire un biscotto a volte ci mettevo trenta o quaranta minuti. Ne addentavo un pezzetto, e guardavo il cielo sopra di me. Poi toccavo il cane con un piede e davo un altro morsetto. Ero contento di essere là, con il cielo, la terra, le canne di bambù, il gatto, il cane, i fiori. Potevo farlo perchè non avevo granchè di cui preoccuparmi. Non pensavo al futuro, non rimpiangevo il passato. Ero anima e corpo nel presente, col mio biscotto, il cane, le canne di bambù, il gatto e tutto il resto.
Possiamo consumare il nostro pasto con la stessa calma e la stessa gioia con cui, da bambino, mangiavo il mio biscotto. Forse credete che il biscotto della vostra infanzia sia perduto per sempre; io invece sono certo che è ancora lì, in un angolo del vostro cuore. Nulla è perduto, e se davvero lo volete, lo troverete. Mangiare in consapevolezza è un esercizio di meditazione fondamentale. Possiamo mangiare in modo da riportare in vita il biscotto dell'infanzia. Il presente è colmo di gioia e felicità. Guardate attentamente, e lo vedrete." 

"Thich Nhat Hanh"

1 commento:

Sara Giorgia ha detto...

Certo che è ancora lì, il biscottino. Io lo sto cerando disperatamente :)